Dopo la chiusura di martedì, in marginale rialzo per Piazza Affari, l’apertura di mercoledì ha visto i principali listini europei in territorio positivo. Sia il Ftse Mib di Milano, il Dax di Francoforte e il Cac40 di Parigi, dopo mezz’ora dall’apertura, guadagnavano circa lo 0,50%.
Nell’Eurozona l’indice di fiducia economica è salito a 93,7 punti a novembre dai 92,7 di ottobre, appena al di sotto dei 93,5 punti previsti dal consenso.
Negli Stati Uniti il petrolio veniva scambiato a 78,42 dollari al barile martedì pomeriggio nella speranza che il blocco del Covid in Cina si possa allentare presto. Al riguardo, i funzionari sanitari cinesi avevano dichiarato che avrebbero accelerato le vaccinazioni per gli anziani.
Il 4 dicembre è prevista la riunione dell’OPEC+ e un eventuale taglio alla produzione potrebbe sostenere i prezzi del petrolio.
Il 5 dicembre i paesi del G7 potrebbero porre dei limiti al petrolio russo.
In Italia, a novembre 2022 , i prezzi al consumo sono aumentati dell’11,8% su base annua. Si tratta dello stesso valore del mese precedente e, dai dati preliminari, oltre le attese per l’11,3%.
In un discorso al Parlamento europeo, la Presidente Lagarde ha recentemente affermato che l’inflazione nell’Eurozona non ha raggiunto il picco e che i rischi stanno aumentando più del previsto.
Mercoledì gli indici dei listini europei hanno recuperato, chiudendo tutti in territorio positivo. Il Ftse Mib di Milano ha guadagnato lo 0,59% a 24.610,29, il Dax di Francoforte è salito dello 0,29% a 14.397,04 e il Cac40 di Parigi ha chiuso in rialzo dell’1,04% a 6.738,55. Anche il Ftse100 di Londra ha chiuso in rialzo, guadagnando lo 0,81% a 7.573.05.
Il mercato azionario statunitense in autunno ha fatto un consistente passo in avanti e i risultati positivi potrebbero continuare anche nel mese di dicembre, che storicamente è un mese in ripresa. Nel mese di novembre gli indici hanno tutti guadagnato: lo S&P 500 è salito di quasi il 12% rispetto alla chiusura più bassa dell’anno che era stata toccata il 12 ottobre. Il calo dell’inflazione ha guidato il rally, ispirando le scommesse sul fatto che la Federal Reserve avrebbe rallentato l’aumento dei tassi di interesse.
Alcuni analisti di Bank of America ritengono che lo S&P 500 possa avere un rendimento del 5% a lungo termine. Anche Deutsche Bank prevede una ripresa del mercato azionario americano già a fine 2023 e Morgan Stanley ritiene che ci siano opportunità di acquisto già nel primo trimestre del 2023.
Mercoledì mattina i futures delle azioni statunitensi erano in leggero rialzo. I futures del Dow Jones guadagnavano lo 0,10%, quelli dello S&P 500 erano in rialzo dello 0.16% e i futures del Nasdaq erano in rialzo dello 0,30%.
Anche l’oro era in rialzo dello 0,70%, il BTC saliva del 2,72% a 16.900,13.
Il petrolio greggio era balzato di oltre l’1% sulle possibilità che il blocco Covid in Cina si allenterà presto. Il WTI era a 78,75 con un +0,70% in attesa della riunione dell’OPEC+ del 4 dicembre, dove un eventuale taglio alla produzione potrebbe sostenere i prezzi del petrolio.
Sulla base del rapporto Case shiller, i prezzi delle case negli Stati Uniti sono diminuiti per il terzo mese consecutivo dell’1% a settembre.
Il rendimento del Buono del Tesoro a 10 anni è salito di 5 punti base al 3,75%.
Bene gli indici Statunitensi che hanno chiuso tutti con ottimi guadagni: lo S&P 500 ha realizzato un +3,09% a 4.080,11, il Dow Jones è salito del 2,18% a 34.589,77 e il Nasdaq ha recuperato il 4,41% a 11.468,00.
Listini di mercoledì
FTSE Mib Milano +0,59% a 24.610,29
Dax 40 +0,29% a 14.397,04
Cac 40 +1,04% a 6.738,55
Ftse 100 Londra +0,81% a 7.573.05
S&P 500 +3,09% a 4.080,11
DOW Jones +2,18% a 34.589,77
NASDAQ +4,41% a 11.468,00.