I mercati azionari europei stanno ancora beneficiando delle parole del capo della Fed Jerome Powell, che, qualche giorno fa, aveva dichiarato che già alla prossima riunione della banca centrale di dicembre potrebbe arrivare il momento per moderare il ritmo per gli aumenti dei tassi di interesse.
Il Dow Jones Industrial Average è sceso giovedì dello 0,56%, mentre gli investitori attendevano il rapporto sul lavoro in arrivo venerdì che avrebbe potuto determinare il ritmo del futuro inasprimento dei tassi della Federal Reserve.
Le borse europee, in settimana, sono salite, sulla scia di quelle statunitensi e hanno realizzato consistenti guadagni.
Stabili gli indici asiatici che hanno ben accolto le parole del vicepremier Sun Chunlan sui lockdown. L’ottimismo dei mercati in Asia è dovuto anche dalla decisione di revocare alcuni lockdown, tra i quali quelli nella città meridionale di Guangzhou,
Wall Street si è mantenuta sulla stabilità giovedì, dopo i buoni risultati della giornata precedente che ha visto il Nasdaq realizzare un +4,4% nella chiusura di mercoledì scorso.
Venerdì mattina i futures Dow Jones sono scesi leggermente (-0,1%) nelle fasi iniziali, insieme ai futures S&P 500 che hanno perso lo 0,1% e ai futures Nasdaq che sono scesi dello 0,3%.
Nella mattinata di venerdì è stato comunicato il rapporto sull’occupazione di novembre, che è stato superiore alle stime, negli Stati Uniti. Escluso il settore agricolo, sono stati creati 263.000 posti di lavoro il mese scorso, mentre gli analisti si attendevano un aumento di 200.000 posti. La disoccupazione è rimasta al 3,7%, in linea con le stime.
Negli Stati Uniti il rendimento del Treasury a 10 anni è salito di 2 punti base al 3,55%. Il petrolio WTI quotava 81,15 -0,09%.
Venerdì mattina le borse europee si mantenevano tutte intorno alla parità. Il Ftse Mib di Milano alle ore 11 perdeva lo 0,15%, il Cac40 di Parigi arretrava dello 0,25%, mentre il Dax di Francoforte guadagnava lo 0,24%.
In Europa l’indice definitivo di novembre Pmi manifatturiero si e’ attestato a 47,1 punti (inferiore al consenso a 47,3 punti). Ad ottobre era a 46,4 punti.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, ad ottobre il tasso di disoccupazione nell’Eurozona era al 6,5%, in miglioramento rispetto al 6,6% di settembre.
Quella di venerdì è stata per le borse europee una giornata all’insegna della stabilità. Il Ftse Mib di Milano ha perso lo 0,26% a 24.621,72, il Dax di Francoforte è salito dello 0,27% a 14.529,39 e il Cac40 di Parigi è sceso dello 0,17% a 6.742,25. Stabile anche il Ftse100 di Londra -0,03% a 7.556.23.
I futures statunitensi sulle azioni scendevano leggermente venerdì nella mattinata. I futures Dow Jones perdevano lo 0,1% rispetto al fair value. I futures S&P 500 sono scesi dello 0,1%. I future sul Nasdaq 100 registravano un -0,3%. Il rendimento del Treasury a 10 anni è salito di 2 punti base al 3,55%.
Le attese degli economisti sul rapporto sull’occupazione di novembre sono che mostri un aumento dei salari non agricoli di 200.000 unità, in calo rispetto alle 261.000 unità relative al mese di ottobre. Prima dell’importante rapporto di venerdì, gli operatori hanno mostrato una certa cautela, nonostante una misura di inflazione migliore del previsto, come osservata dalla Federal Reserve.
Sulla base delle indagini sulle famiglie, i posti di lavoro i posti di lavoro dovrebbero essere in calo di 328.000 un ottobre, con un tasso di disoccupazione che dovrebbe mantenersi stabile al 3,7% e con un tasso di partecipazione alla forza lavoro che dovrebbe salire al 62,3%. Ulteriori dati resi noti in questa settimana, tendono ad indicare un graduale rallentamento.
Sono stati diffusi, prima dell’apertura dei mercati statunitensi, i dati sull’occupazione di novembre che sono risultati superiori alle stime. Il mese scorso, escludendo il settore agricolo, sono stati creati 263.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, quando era atteso un aumento di 200.000 posti. La disoccupazione è rimasta al 3,7%, in linea con le stime.
Intanto, i prezzi del petrolio negli Stati Uniti sono aumentati di quasi l’1%, con i futures West Texas Intermediate che sono stati scambiati appena sotto gli 82 dollari al barile.
Anche gli indici statunitensi si sono mantenuti stabili: lo S&P 500 ha realizzato un -0,12% a 4.071,70 il Dow Jones ha guadagnato lo 0,10% a 34.429,88 e il Nasdaq ha perso lo 0,10% a 11.461,50.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano -0,26% a 24.621,72
Dax 40 +0,27% a 14.529,39
Cac 40 -0,17% a 6.742,25
Ftse 100 Londra -0,03% a 7.556.23
S&P 500 -0,12% a 4.071,70
DOW Jones +0,10% a 34.429,88
NASDAQ -0,10% a 11.461,50.