La banca centrale Usa ha comunicato, mercoledì alle ore 19, le decisioni di politica monetaria. Il mercato, che scontava già un rialzo da 75 punti base, focalizzava la propria attenzione sulle indicazioni delle mosse future, nella speranza di intravedere un rallentamento del restringimento monetario nel futuro.
Dopo il comunicato del presidente della Fed Jerome Powell dell’aumento del tasso di 75 punti base, l’indice blue chip era salito dell’1%, per scendere bruscamente e chiudere la giornata sotto dell’1,5%.
Sulla scia delle chiusure negative dei listini statunitensi, le borse europee hanno aperto tutte in territorio negativo e, dopo un accenno di recupero in mattinata, peggioravano tutte nel pomeriggio. Alle ore 14,45, dopo l’apertura di Wall Street, Piazza Affari perdeva oltre l’1% mentre Francoforte e Parigi arretravano in maniera più vistosa, di oltre l’1,50%. Allo stesso orario andavano male anche i listini statunitensi con lo lo S&P 500 che perdeva l’1,38%, il Dow Jones che era sceso dell’1,11% e il Nasdaq che cedeva l’1,63%.
In Cina, dopo due giorni di rialzi sulle attese di una riapertura delle frontiere, le autorità hanno ribadito che il Paese rimane impegnato nella sua politica Covid Zero. L’indice Hong Kong perdeva oltre il 3%, Shanghai lo 0,19%.
Giovedì hanno chiuso contrastati i listini europei. Il Ftse Mib di Milano ha perso lo 0,43% a 22.706,02, il Dax di Francoforte è sceso dello 0,95% a 13.130,19 e il Cac40 di Parigi ha ceduto lo 0,54% a 6.243,28. Il Ftse100 di Londra ha guadagnato lo 0,62% a 7.188.63.
Dopo l’apertura di giovedì, il Dow Jones Industrial Average perdeva l’1%, mentre i futures S&P 500 scendevano dell’1,3%e il Nasdaq arretrava dell’1,4% in azione mattutina. Gli indici risentivano ancora dall’azione della banca centrale con l’aumento degli interessi di 75 punti base nella lotta contro l’inflazione, ma anche dei nuovi dati riguardo le richieste di sussidi di disoccupazione del Dipartimento del lavoro e altri dati economici. Le richieste di sussidi di disoccupazione erano rimaste stabili a 217.000, per la prima volta. Tale dato risultava inferiore alle stime che ritenevano possibile un aumento a 222.000.
Il rendimento del Tesoro a 10 anni è balzato al 4,19% giovedì mattina. Intanto i prezzi del petrolio negli Stati Uniti sono scesi di oltre l’1%. I futures del West Texas Intermediate hanno scambiato sopra gli 88 dollari al barile.
Per le aspettative di aumento dei tassi della Fed sarà determinante il rapporto sull’occupazione, in programma per venerdì, in mattinata. Attualmente i mercati vedono una probabilità del 52% di un aumento di 50 punti base per metà dicembre.
Venerdì, in mattinata, i futures Dow Jones arretravano dello 0,1% rispetto al fair value. I futures S&P 500 scendevano dello 0,1% e i futures Nasdaq 100 erano in aumento dello 0,1%.Il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito di 3 punti base al 4,15%.
I listini statunitensi hanno proseguito sulla scia della giornata precedente chiudendo tutti in territorio negativo: lo S&P 500 ha perso l’1,06% a 3.719,89, il Dow Jones ha ceduto lo 0,46% a 32.001,25 e il Nasdaq è sceso dell’1,73% a 10.342,94.
Listini di giovedì
FTSE Mib Milano -0,43% a 22.706,02
Dax 40 – 0,95% a 13.130,19
Cac 40 -0,54% a 6.243,28
Ftse 100 Londra +0,62% a 7.188.63
S&P 500 -1,06% a 3.719,89
DOW Jones -0,46% a 32.001,25
NASDAQ -1,73% a 10.342,94.