Martedì, dopo le buone chiusure del giorno precedente, i listini del Vecchio Continente hanno aperto tutti con sostanziali guadagni, con il Ftse Mib di Milano che a metà sessione guadagnava oltre il 2,50%. Ancora meglio facevano i listini delle altre piazze europee, che alle 12,30 registravano guadagni superiori al 3%.
In calo erano anche i rendimenti obbligazionari, con il Btp decennale che arrivava a rendere il 4,1% e con lo spread che scendeva a 226 punti base. I rendimenti dei titoli di Stato risultavano in calo in tutte le piazze europee. Anche negli USA, il Treasury a 10 anni registrava un rendimento in calo, attestandosi intorno al 3,50%. Il rialzo dei rendimenti obbligazionari in Europa potrebbe essere stato attenuato dalla decisione del governo britannico di ritirare il taglio delle tasse annunciato giorni fa. Inoltre, il calo dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti ha portato a una stima alle attese sulle mosse inferiori della Fed.
Anche le borse statunitensi, dopo una buona partenza, tendevano a consolidare i guadagni. Intorno alle 17:00 il Nasdaq era in salita del 3,5%, mentre il Dow Jones e S&P 500 guadagnavano oltre i due punti in percentuale.
In discesa il rendimento del Treasury decennale il cui rendimento scendeva sotto il 3,6%.
Il cambio euro-dollaro a 0,994, indicava lanciato sempre più verso la parità.
Lo spread ha chiuso a 231,38 punti base.
Martedì i listini europei hanno chiuso in deciso rialzo. Milano ha guadagnato il 3,42% a 21.690,65. Francoforte è salita del 3,78% a 12.670,48 e Parigi, maglia rosa, +4,24% a 6.039,69. Bene anche Londra che ha chiuso con un +2,57% a 7.086.46.
Martedì mattina i futures sulle azioni erano tutti in rialzo dopo il rally della giornata precedente, una svolta da settembre, che aveva portato il mese peggiore da marzo 2020 per il Dow Jones e per S&P 500. I futures S&P 500 sono aumentati di oltre l′1%, mentre quelli Nasdaq 100 risultavano in aumento dell′1,22%. I futures Dow Jones erano in aumento di 247 punti, ovvero dello 0,83%.
Dopo l’apertura di martedì il Dow Jones Industrial Average era salito di oltre 600 punti, in seguito al deciso ribasso del rendimento del Tesoro a 10 anni. I principali indici azionari si orientavano a continuare lo slancio del mercato azionario di lunedì, che aveva fatto salire il Dow Jones Industrial Average di 765 punti.
Martedì, nella mattinata, il rendimento del Tesoro a 10 anni era sceso ancora, al 3,60%, estendendo le perdite di lunedì. Nella settimana precedente, il rendimento del Tesoro a 10 anni aveva superato il 4%, anche se per poco tempo, cosa che non avveniva da più di dieci anni.
Intanto martedì i prezzi del petrolio USA avevano esteso i guadagni della giornata di lunedì ed erano saliti di quasi il 3%, con i futures del WTI a quasi 86 dollari al barile. Nella settimana scorsa erano scesi al livello più basso dell’anno. Nella giornata di Mercoledì, l’OPEC+ si riunirà nuovamente per considerare un taglio della produzione e sostenere così il calo dei prezzi del petrolio.
Anche ieri è continuato il rally per i listini statunitensi che hanno chiuso tutti con ottimi guadagni: lo S&P 500 è salito del 3,06% a 3.790,93, il Dow Jones ha guadagnato il 2,80% a 30.316,32 e il Nasdaq ha realizzato un +3,34% a 11.176,40.
Listini di martedì
FTSE Mib Milano +3,42% a 21.690,65
Dax 40 + 3,78% a 12.670,48
Cac 40 +4,24% a 6.039,69
Ftse 100 Londra +2,57% a 7.086.46
S&P 500 +3,06% a 3.790,93
DOW Jones +2,80% a 30.316,32
NASDAQ +3,34% a 11.176,40.