Venerdì, le borse europee hanno chiuso contrastate dopo la buona performance della giornata precedente, quando la banca centrale europea ha aumentato di mezzo punto percentuale il costo del denaro nell’area dell’euro.
Il tasso di interesse si è portato sui depositi al 2,5% e al 3% sulle operazioni di rifinanziamento. E’ il livello più alto dalla fine del 2008.
Dopo questo intervento, i rendimenti dei titoli di Stato europei sono calati, con i BTP italiani che giovedì avevano perso quasi 20 punti. Tuttavia nella giornata di venerdì il BTP italiano decennale è risalito dell’1,53% e lo spread si è riportato a 183,73 punti base.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha seguito l’aumento dello 0,25% dei tassi della Federal Reserve all’inizio della settimana, che era stato anticipato e il presidente Powell aveva già espresso che non ci sarebbero stati tagli nel corso dell’anno .
I mercati europei hanno aperto la mattinata di venerdì con una nota negativa e le perdite sono aumentate ulteriormente nel corso della giornata.
Per Piazza Affari la settimana è stata all’insegna di Tim che ha guadagnato il 10% negli ultimi 5 giorni in seguito all’offerta di Kkr per Netco. Secondo alcune indiscrezioni l’offerta si aggira intorno a 20 miliardi.
I listini statunitensi hanno vissuto la settimana trascorsa all’insegna dell’aumento dei tassi di interesse sia da parte della Fed che della Bce, decisione già ampiamente prevista dai mercati.
La Federal Reserve, in settimana, ha aumentato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, avvicinandosi al picco del 4,75% raggiunto dal 2007, un simbolo questo del fatto che l’inasprimento dei tassi potrebbe rallentare dopo averli aumentati di tre quarti di punto percentuale e di mezzo punto percentuale.
Ciononostante, il mercato azionario ha reagito positivamente all’annuncio del presidente Powell, secondo cui “ci sono ancora progressi da fare” per raggiungere l’obiettivo di identificazione del 2%.
Venerdì, tuttavia, il rapporto del Dipartimento del Lavoro ha rivelato un aumento dell’occupazione di 517.000 unità, superiore alle 185.000 stimate e in miglioramento rispetto alle 223.000 di dicembre. Secondo Econoday, per otto mesi di fila, e per 10 degli ultimi 11, i salari sono cresciuti più del previsto.
Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,4%, contro il 3,6% stimato. La retribuzione media oraria è aumentata dello 0,3% nel mese, come previsto.
Giovedì il rendimento del Treasury USA a 10 anni è stato il più basso da metà settembre, prima di terminare la sessione al 3,39%. Tuttavia, il rendimento del decennale è salito al 3,48% venerdì mattina in seguito al rapporto positivo sull’occupazione.
Venerdì mattina, i prezzi del petrolio sono diminuiti leggermente, dopo essere scesi per il secondo giorno consecutivo. I futures del West Texas Intermediate sono tornati al di sopra della soglia dei 76 dollari al barile, con un calo di quasi il 5% per due settimane di seguito.
In ogni caso, l’indice generale del mercato e il Nasdaq Composite hanno avuto una settimana di successo. L’S&P 500 ha completato la settimana con un aumento dell’1,62%. Il Nasdaq Composite è salito del 3,31%, facendo registrare la quinta settimana consecutiva di vittorie, grazie a un’ondata di tecnologia che gli ha permesso di superare gli altri indici principali.
Il Dow, invece, ha fatto eccezione, scendendo dello 0,15%.
Listini di venerdì 3 febbraio 2023
FTSE Mib Milano -0,55% a 26.950,74
Dax -0,21% a 15.476,43
Cac 40 +0.94% a 7.233,947
Ftse 100 Londra +1,04% a 7.901.80
S&P 500 -1,04% a 4.136,48
DOW Jones -0,38% a 33.926,01
NASDAQ 100 -1,59% a 12.006,96.