Martedì i mercati azionari erano attesi in ribasso dopo la debole chiusura di Wall Street che segnava, nella giornata precedente, il terzo ribasso consecutivo. Tutti i principali indici statunitensi chiudevano, con l’inizio della settimana, con ribassi superiori ad un punto percentuale.
Lunedì, gli ultimi dati economici dagli Usa sono stati rilasciati poco dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione altamente positivi di venerdì, che hanno rivelato che erano state aggiunte 263.000 posizioni salariali, il tasso di disoccupazione è rimasto al 3,7% e gli stipendi sono aumentati.
Gli investitori, tuttavia, sono prudenti in attesa delle decisioni delle banche centrali di metà dicembre, che prevedono interventi sui tassi di interessi sia da parte della Fed (il prossimo 14 dicembre), sia per la Bce (15 dicembre).
Martedì mattina prima dell’inizio delle negoziazioni, i futures Dow Jones sono aumentati dello 0,2% rispetto al livello precedente e i futures S&P 500 sono aumentati dello 0,25%. Anche i futures Nasdaq 100 hanno registrato un miglioramento dello 0,3% rispetto al loro valore di riferimento. Debole invece in Europa il future sull’Eurostoxx 50 che arretrava dello 0,33%.
Nonostante un’impennata iniziale, i prezzi del petrolio in America sono scesi di oltre il tre percento. I futures West Texas Intermediate venivano scambiati a un tasso di poco superiore a $ 77 al barile. I prezzi del greggio erano aumentati in precedenza a causa dell’inizio delle sanzioni sul greggio russo imposte dall’Unione Europea.
Martedì 6 dicembre, i mercati azionari asiatici hanno registrato un andamento negativo sulla scia della scarsa chiusura di Wall Street, sul timore che la performance del settore dei servizi negli Stati Uniti possa indurre la Federal Reserve a effettuare un aumento prolungato dei tassi di interesse. In mattinata il Nikkei è salito dello 0,24%, l’Hang Seng è sceso dell’1,23% e Shanghai è sceso dello 0,17%.
Le borse europee si sono mantenute in parità subito dopo l’apertura. Milano registrava un -0,04% dopo un’ora e mezza dall’apertura, in sintonia con il Cac 40, il Dax di Francoforte era in perfetta parità.
Martedì è stata ancora una giornata negativa per le borse europee. Il Ftse Mib di Milano è sceso dell’1,15% a 24.265,45, il Dax di Francoforte ha perso lo 0,72% a 14.343,19 e il Cac40 di Parigi ha chiuso con un -0,14% a 6.687,79. Il Ftse100 di Londra è sceso dello 0,61% a 7.521.39.
Dopo che il Dow Jones era arretrato di oltre 480 punti lunedì, i futures Dow Jones erano in leggero rialzo prima dell’apertura di martedì. I futures Dow Jones salivano dello 0,2% rispetto al valore equo, mentre i futures S&P 500 guadagnavano lo 0,25%. I futures Nasdaq 100 ad alto contenuto tecnologico sono aumentati dello 0,3% rispetto al fair value.
Hanno continuato a scendere le azioni Tesla, dopo il crollo della giornata precedente che aveva visto il titolo in ribasso di oltre il 6% e vicino ai minimi della giornata. Ieri il titolo ha chiuso con un ribasso dell’1,44% a 179,82 Usd.
Questo dopo che alcuni rapporti hanno affermato che la società stia pianificando di ridurre la produzione di veicoli elettrici in Cina a causa della debole domanda.
Il mercato azionario ha preso una svolta al ribasso poiché i rapporti hanno mostrato una performance economica più forte del previsto, portando a preoccupazioni che la Federal Reserve avrebbe proceduto ad aumentare drasticamente i tassi di interesse a seguito di un mercato del lavoro robusto.
Giornata negativa anche per gli indici statunitensi: lo S&P 500 è sceso dello 1,44% a 3.941,26, il Dow Jones ha perso l’1,03% a 33.596,34 e il Nasdaq ha realizzato un -2,01% a 11.549,69.
Listini di martedì
FTSE Mib Milano -1,15% a 24.265,45
Dax 40 -0,72% a 14.343,19
Cac 40 -0,14% a 6.687,79
Ftse 100 Londra -0,61% a 7.521.39
S&P 500 -1,44% a 3.941,26
DOW Jones -1,03% a 33.596,34
NASDAQ -2,01% a 11.549,69.