I listini europei, dopo il rally di venerdì scorso, lunedì mattina viaggiavano tutti in territorio positivo. A metà sessione, Milano guadagnava poco meno dell’1%, sulla stessa scia gli altri listini europei.
A Piazza Affari, Telecom Italia, al centro di nuove indiscrezioni sul futuro della società, correva intorno all’8% sulle voci di una possibile offerta sull’intera società da parte di Cdp, Vivendi e i fondi Kkr.
A settembre, la produzione industriale in Germania è cresciuta dello 0,6%, come comunicato dal ministero dell’Economia tedesco. Il dato, su base annua, è in crescita del 2,6%..
Dalla Cina arrivavano notizie che le esportazioni erano diminuite inaspettatamente ad ottobre, mentre i casi di Covid del Paese raggiungevano il massimo in sei mesi. L’indice Hang Seng di Hong Kong era salito fortemente durante la notte, estendendo i recenti guadagni. Le speranze degli investitori erano che il governo cinese allentasse la sua politica zero-Covid, come ipotizzato dalle notizie sui social media.
Negli Usa, venerdì scorso, i dati indicavano la creazione di 261.000 posti di lavoro nei settori non agricoli, superiore ai 200.000 previsti dagli economisti. Nel settore privato i posti di lavoro creati sono stati pari a 233.000 unita’.
Lunedì i listini europei hanno chiuso contrastati. Il Ftse Mib di Milano è salito dello 0,90% a 23.493,00, il Dax di Francoforte ha chiuso in rialzo dello 0,55% a 13.533,52 e il Cac40 di Parigi sulla parità a 6.416,61. In ribasso il Ftse100 di Londra che ha perso lo 0,48% a 7.299,99.
Lunedì mattina i futures Dow Jones sono stati poco cambiati all’inizio di lunedì, insieme ai futures S&P 500 e ai futures Nasdaq.
I licenziamenti di Meta Platforms, i guadagni di Berkshire Hathaway e i problemi di produzione di Apple iPhone 14 Pro sono stati i titoli delle notizie del fine settimana.
La settimana scorsa il rally del mercato azionario statunitense aveva subito danni significativi. Dopo i commenti aggressivi del capo della Fed Jerome Powell, i titoli principali sono passati in territorio negativo, stornando quanto guadagnato nei giorni precedenti.
Il Nasdaq ha vissuto la sua peggior settimana da gennaio, con le big cap sono scese vistosamente e il software cloud è andato in crash.
Intanto Meta Platforms, come riportato dal Wall Street Journal di domenica, taglierà migliaia di posti di lavoro. Al riguardo mercoledì dovrebbe arrivare un annuncio della società. A fine settembre Meta aveva oltre 87.000 dipendenti. La società ha riportato un calo dell’EPS del 49% nel terzo trimestre, riducendo le indicazioni per via di ingenti spese sostenute nel metaverso. Il titolo dopo tali indicazioni ha perso il 25%, il giorno successivo, continuando a scendere successivamente. Lunedì, tuttavia, le azioni sono aumentate del 3%.
Lunedì il petrolio greggio è sceso di oltre l’1% mentre i futures sul gas naturale sono aumentati del 9%. Nella stessa giornata il dollaro è salito leggermente, dopo la caduta di venerdì.
I listini statunitensi lunedì hanno chiuso tutti in rialzo: lo S&P 500 è salito dello 0,96% a 3.770,55, il Dow Jones ha guadagnato l’1,31% a 32.827,00 e il Nasdaq +0,85% a 10.564,52.
Listini di lunedì
FTSE Mib Milano +0,90% a 23.493,00
Dax 40 +0,55% a 13.533,52
Cac 40 0,00% a 6.416,61
Ftse 100 Londra -0,48% a 7.299,99
S&P 500 +0,96% a 3.770,55
DOW Jones +1,31% a 32.827,00
NASDAQ +0,85% a 10.564,52.