Venerdì nella mattinata, i listini europei si mantenevano sostanzialmente sulla parità. Alle ore 11:00 Il Ftse Mib di Milano guadagnava lo 0,10%, mentre Francoforte e Parigi, alla stessa ora, perdevano circa lo 0,20 ciascuno. Nella giornata precedente i listini avevano chiuso in territorio negativo, sia quelli del Vecchio Continente che quelli di Wall Street, con perdite, tutto sommato, contenute. Giovedì, il tentativo di rally del mercato azionario statunitense ha perso terreno, colpendo la resistenza a livelli a breve termine.
Venerdì nella mattinata, i futures Dow Jones apparivano in linea con la chiusura della giornata precedente, così come ai futures S&P 500 e ai futures Nasdaq, in vista del rapporto sul lavoro relativo al mese di settembre, rilasciato venerdì dal Dipartimento del lavoro statunitense. Si tratta di dati molto attesi dai mercati che si aspettano che i salari non agricoli possano aumentare di 250.000, in calo rispetto ai 315.000 di agosto. I dati rilasciati hanno evidenziato un’economia statunitense cresciuta di 263.000 posti di lavoro a settembre, maggiori delle stime di Econoday che prevedevano una crescita di 250.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5%, inferiore alla stima del 3,7%.
La Federal Reserve, in ogni caso, prima di frenare gli aumenti dei tassi, intende vedere un sostanziale allentamento dei mercati del lavoro.
Nel vertice UE, Von Der Leyen ha confermato che non ci sarà oggi una decisione sul prezzo del tetto del gas, tuttavia sono previsti passi in avanti.
Venerdì i listini europei hanno chiuso in territorio negativo. Milano è scesa dell’1,13% a 20.901,56. Francoforte ha perso l’1,59% a 12.273,00, Parigi -1,17% a 5.866,94. Il Ftse100 di Londra ha chiuso sulla stabilità -0,09% a 6.991.09.
Venerdì mattina i futures sulle azioni statunitensi apparivano poco movimentati rispetto alle chiusure della giornata precedente. I futures Dow Jones guadagnavano lo 0,20%, i futures S&P 500 erano sulla parità e i futures Nasdaq perdevano lo 0,17%.
Il tentativo rialzista del mercato azionario è iniziato quando i principali indici si sono spostati leggermente al di sotto della resistenza di breve termine, per poi ripiegare e chiudere ai minimi di sessione, in seguito all’aumento dei rendimenti del Tesoro. Giovedì lo S&P 500 è sceso dello 1,02% a 3.783,28, il Dow Jones ha perso l’1,15% a 29.926,94 e il Nasdaq ha ceduto lo 0,68% a 11.073,31. Il Russel 2000, a piccola capitalizzazione, ha perso lo 0,58%.
Il rendimento del treasury a 10 anni è salito al 3,83%, in quanto alcuni rappresentanti della Fed si sono attenuti alla linea aggressiva della Banca Centrale. Nella giornata di mercoledì era balzato di 14 punti base. Il rendimento a 10 anni è ora in rialzo non lontano dai massimi di 12 anni intorno al 4%. Il calo del rendimento del Tesoro a 10 anni relativo a lunedì e martedì è stato un fattore chiave per il nuovo tentativo di rally del mercato azionario.
Mercoledì l’OPEC+ mercoledì ha deciso di tagliare le quote di produzione di 2 milioni di barili al giorno. I prezzi del greggio statunitense sono aumentati dello
0,8% a 88,45 dollari al barile, il quarto rialzo consecutivo.
Intanto venerdì il Dipartimento del lavoro ha rilasciato il rapporto sul lavoro di settembre. L’economia statunitense è cresciuta di 263.000 posti di lavoro a settembre, superando le stime di Econoday che prevedevano una crescita di 250.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5%, inferiore alla stima del 3,7%.
I listini statunitensi venerdì hanno chiuso ancora in perdita: lo S&P 500 è sceso del 2,80% a 3.639,66, il Dow Jones ha perso il 2,11% a 29.296,79 e il Nasdaq ha ceduto il 3,80% a 10.652,40.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano -1,13% a 20.901,56
Dax 40 -1,59% a 12.273,00
Cac 40 -1,17% a 5.866,94
Ftse 100 Londra -0,09% a 6.991.09
S&P 500 -2,80% a 3.639,66
DOW Jones -2,11% a 29.296,79
NASDAQ -3,80% a 10.652,40.