Giovedì, dopo la chiusura piatta della giornata precedente, le borse europee erano tutte in rialzo in avvio di seduta, sulla scia delle chiusure positive degli indici statunitensi. In mattinata anche i futures del Dow Jones, dello S&P e del Nasdaq erano in territorio positivo. Il rally del mercato azionario statunitense di mercoledì era dovuto, in parte, al calo dei rendimenti dei Treasury di martedì, tuttavia, la ripresa dei rendimenti rimaneva ben radicata.
Intanto si è riunita la Bce, che ha deciso un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, in linea con le previsioni. Il tasso di interesse è stato pertanto fissato a 1,25%. L’aumento aggressivo è stato preso in considerazione del record di inflazione del 9,1% di agosto e della crescita dei prezzi core che si è portata al 4,3% ad agosto, dal 4% registrato nel mese di luglio.
E’ cresciuto il prezzo del petrolio, con il Wti che è salito dello 0,89% a 82,66 dollari al barile, il Brent invece è salito dello 0,68% attestandosi a 88,67 dollari al barile.
Dopo la proposta della Commissione europea di un tetto al gas russo, insieme ad altre misure di risparmio, il prezzo del gas naturale è sceso di circa il 5%, sotto i 200 euro a megawattora. Le misure dovrebbero essere definite venerdì 9 settembre, nel corso del vertice Ue straordinario sull’energia.
Lo spread si è attestato a circa 225 punti base, dopo l’annuncio della Bce dell’aumento del tasso di interesse.
Giovedì i listini del vecchio continente hanno chiuso contrastati. Milano, la migliore, ha guadagnato lo 0,88% a 21.678,08, Francoforte ha perso lo 0,09% a 12.904,32 e Parigi in rialzo dello 0,33% a 6.125,90. L’indice di Londra ha guadagnato lo 0,33% a 7.262.06.
Giovedì i futures sono aumentati nella prima mattinata: i futures del Dow Jones hanno guadagnato lo 0,1% rispetto al fair value, mentre quelli dello S&P 500 sono aumentati dello 0,15%. I futures del Nasdaq hanno preso lo 0,2%.
Mercoledì le chiusure degli indici statunitensi avevano visto il Dow Jones Industrial Average salire dell’1,4%, l’indice S&P 500 recuperare l’1,8% e il composito Nasdaq balzare del 2,1%. Anche la piccola capitalizzazione Russell 2000 ha chiuso con un progresso, guadagnando il 2,2%.
Il rally del mercato azionario di mercoledì è arrivato quando il Nasdaq aveva terminato un calo di sette giorni consecutivi, i rendimenti dei Treasury erano calati e i prezzi dell’energia erano scesi sensibilmente.
Il rialzo del mercato azionario ha mostrato segni di vita e potrebbe essere non del tutto finito, secondo alcuni operatori. Tuttavia non è facile fare delle previsioni, anche in considerazione del diminuito volume rispetto alle sezioni precedenti sia sul Nasdaq che sul NYSE.
La settimana prossima dovrebbe uscire l’indice dei prezzi al consumo di agosto e i mercati al momento prevedono un aumento del tasso Fed di mezzo punto a novembre e un quarto di punto a dicembre, oltre al rialzo di 75 punti previsto per il 21 settembre.
In discesa i prezzi del greggio negli Stati Uniti del 5,7% a 81,94 dollari al barile, la chiusura più bassa dall’11 gennaio. I futures sul gas naturale hanno iniziato a scendere, in calo del 3,7%. Si tratta di cali che riflettono certamente una debolezza economica, tra l’altro, tuttavia tendono a segnalare una tendenza di calo dell’inflazione primaria, almeno fino a settembre.
Il rendimento del Tesoro a 10 anni è sceso al 3,23% dopo essere salito di 15 punti base martedì.
I listini statunitensi hanno chiuso tutti in territorio positivo: Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,66% a 4.006,18, il Dow Jones è salito dello 0,61% a 31.774,52, il Nasdaq +0,60% a 11.862,13.
Listini di giovedì
FTSE Mib Milano +0,88% a 21.678,08
Dax 40 -0,09% a 12.904,32
Cac 40 +0,33% a 6.125,90
Ftse 100 Londra +0,33% a 7.262.06
S&P 500 + 0,66% a 4.006,18
DOW Jones +0,61% a 31.774,52
NASDAQ +0,60% a 11.862,13.