Venerdì, la comunicazione dei dati sul mercato del lavoro negli Usa, ha appesantito le borse, in quanto i mercati azionari temono ulteriori inasprimenti dei tassi di interesse da parte della Fed. I dati, molto attesi dai mercati, sono risultati positivi, con un’economia statunitense che a settembre è cresciuta di 263.000 posti di lavoro, maggiore quindi delle stime di Econoday che si aspettava una crescita di 250.000 posti lavoro. E’ sceso al 3,5% il tasso di disoccupazione, inferiore alle stime del 3,7%. Il report odierno sul mercato del lavoro Usa, tende ad aumentare le possibilità che il Fomc, nella prossima riunione dei primi di novembre, possa optare per un nuovo rialzo dei tassi di 75 punti base, facendoli così salire dal range 3%-3,25% a quello 3.75%-4%.
Per quanto riguarda il mercato azionario, dopo la diffusione di questi dati, le borse americane hanno aperto deboli e quelle europee hanno accelerato al ribasso nelle chiusure delle sedute.
Il Ftse Mib di Milano ha chiuso in rosso con un -1,13% a 20.901,56, Francoforte ha perso l’1,59% a 12.273,00 Parigi ha segnato un -1,17% a 5.866,94.
Le prospettive ancora incerte riguardo i tassi di interesse e i possibili interventi da falco da parte delle banche centrali hanno avuto il loro impatto sul mercato dei titoli di Stato dell’Eurozona. Dopo la diffusione dei dati il rendimento del Bund ha registrato un aumento di 9 punti base al 2,17%, con il Btp decennale che ha toccato il 4,7%. Lo Spread ha chiuso a spingendo lo spread a 249,47 punti base. Venerdì a Piazza Affari, in evidenza Leonardo che ha guadagnato oltre il 3,11% a 7,44 euro, bene anche Tenaris (+1,32%), Campari (+1,16%) ed Eni (+0,94%). Vendite invece su Cnh Industrial (-2,44%) e Stellantis (-1,87%).
I listini europei venerdì hanno chiuso in territorio negativo. Milano è scesa dell’1,13% a 20.901,56. Francoforte ha perso l’1,59% a 12.273,00, Parigi -1,17% a 5.866,94. Il Ftse100 di Londra ha chiuso sulla stabilità -0,09% a 6.991.09.
La settimana scorsa era iniziato a Wall Street un nuovo tentativo di rally del mercato azionario statunitense, con buoni guadagni iniziali sia per Dow Jones che per altri indici importanti. Ma quando i rendimenti dei Treasury sono rimbalzati, le azioni hanno iniziato ad invertire la tendenza. Anche se ancora questo tentativo di rimbalzo del mercato potrebbe ancora non essere terminato, il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq sono vicini ai minimi. La settimana scorsa il Dow Jones Industrial Average è aumentato del 2% nel mercato azionario, lo S&P 500 è salito dell’1,5% e il composito Nasdaq è salito dello 0,7% dopo essere sceso del 3,8% venerdì. Il Russell 2000 a piccola capitalizzazione ha guadagnato il 2,2%. E’ salito anche il rendimento del Tesoro a 10 anni, guadagnando 8 punti base al 3,88%, in rialzo per la decima settimana consecutiva, dopo essere sceso al 3,56% intraday martedì. Tale rendimento tende sempre di più ad avvicinarsi ai massimi su 12 anni vicino al 4% che è stato stabilito a fine settembre. Nell’ultima settimana sono andate a rafforzarsi le probabilità di un aumento di 75 punti base anche a novembre, dopo il rapporto sul lavoro di venerdì. Per quanto riguarda il petrolio, la settimana scorsa i futures sul greggio statunitense sono aumentati del 16,5% a 92,64 dollari al barile, in rialzo per tutti e cinque i giorni. Il taglio di 2 milioni di barili al giorno della quota di produzione, da parte dell’OPEC+ ha sostanzialmente fatto aumentare i rialzi.
I listini statunitensi venerdì hanno chiuso ancora in perdita: lo S&P 500 è sceso del 2,80% a 3.639,66, il Dow Jones ha perso il 2,11% a 29.296,79 e il Nasdaq ha ceduto il 3,80% a 10.652,40.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano -1,13% a 20.901,56
Dax 40 -1,59% a 12.273,00
Cac 40 -1,17% a 5.866,94
Ftse 100 Londra -0,09% a 6.991.09
S&P 500 -2,80% a 3.639,66
DOW Jones -2,11% a 29.296,79
NASDAQ -3,80% a 10.652,40.