Dopo le chiusure contrastate dei listini europei, venerdì i listini hanno aperto le sessioni in leggero rialzo. Giovedì la Bce aveva alzato il tasso chiave di 75 punti base, lasciando intendere, più tardi, che ad ottobre potrebbe arrivare un ulteriore ritocco di 75 punti base.
A Milano bene Tim e le banche, con l’indice Ftse Mib che ha superato i 21.800 punti.
L’attenzione degli operatori è fissata sulla riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri dell’energia fissata a Bruxelles, per chiedere agli Stati membri di ridurre, tra l’altro, del 15% il consumo di gas.
In Italia, In campo obbligazionario, il rendimento del Btp è salito sopra il 4%, mentre quello relativo all’asta dei Bot a 12 mesi è salito al 2,091%, il massimo negli ultimi 10 anni. Lo spread è salito toccando i 230 punti base per poi chiudere a 231,16.
Intanto la Cina ha festeggiato la frenata dell’inflazione con uno stretto lockdown delle megalopoli, senza toccare i tassi di interesse. Nei mercati asiatici, durante la notte, l’indice Hong Kong è balzato del 2,64%, il Nikkei dello 0,6%, Shanghai dello 0,7%. Nella mattina di venerdì, il dollaro è scivolato sulle principali valute, con l’Euro che è tornato sopra la parità.
Le prime indicazioni di Wall Street, vedevano i futures azionari in leggera salita, venerdì nella prima mattinata. In discesa, invece, il rendimento del T bond Usa decennale che si è portato dal 3,32% al 3,297%.
Venerdì tutti i listini europei hanno chiuso in rialzo. Milano, ha guadagnato l’1,92% a 22.094,56, Francoforte +1,43% a 13.088,21 e Parigi in rialzo dell’1,41% a 6.212,33. L’indice di Londra ha guadagnato l’1,23% a 7.351.07.
Venerdì, nella mattinata, i futures sono in media leggermente positivi. Nello specifico: i futures Dow Jones sono in rialzo dello 0,2% rispetto al fair value, i futures S&P 500 in aumento dello 0,2% e i futures Nasdaq 100 sono aumentati dello 0,4%.
Il mercato azionario statunitense ha avuto nella giornata di giovedì una sessione altalenante, per chiudere poi, comunque, con guadagni modesti, dopo il forte rimbalzo di mercoledì. Il Dow Jones e il Nasdaq sono aumentati dello 0,6% nelle contrattazioni in borsa di giovedì . L’indice S&P 500 ha guadagnato lo 0,7%. La piccola capitalizzazione Russell 2000 ha guidato con un rialzo dello 0,8%.
Prima dell’apertura del mercato il capo della Fed Jerome Powell aveva ribadito il suo forte impegno nella lotta all’inflazione, dando più forza così alle aspettative di un aumento dei tassi di 75 punti base il 21 settembre, il terzo aumento consecutivo. Questo dopo che la Banca centrale europea aveva alzato il tasso chiave di 75 punti base, lasciando intendere, da fonti dell’Istituto, che ad ottobre potrebbero arrivare altri 75 punti base.
Intanto le iniziali richieste di sussidi di disoccupazione sono scesi per la quarta settimana consecutiva, lanciando l’ennesimo segnale al capo della Fed Powell che i segnali sono ancora molto rigidi.
Venerdì il rendimento dei Treasury a 10 anni è sceso di 2 punti base al 3,27%. Sono saliti invece di circa il 2% i futures statunitensi sul greggio, così come anche i futures sul gas naturale sono balzati del 2%.
Bene i listini statunitensi che hanno chiuso tutti in territorio positivo: lo S&P 500 ha guadagnato l’1,53% a 4.067,36, il Dow Jones è salito dell’1,19% a 31.774,52, il Nasdaq +2,11% a 12.112,31.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano +1,92% a 22.094,56
Dax 40 +1,43% a 13.088,21
Cac 40 1,41% a 6.212,33
Ftse 100 Londra +1,23% a 7.351.07
S&P 500 +1,53% a 4.067,36
DOW Jones +1,19% a 31.774,52
NASDAQ +2,11% a 12.112,31.