La settimana scorsa, nell’ultima sessione, l’azionario europeo ha chiuso sotto la parità, con Milano che è scesa dell’1,13%, Francoforte che ha perso l’1,59% e Parigi che ha registrato un 1,17%. Ma non è andata meglio per i listini statunitensi che hanno registrato perdite superiori: con lo S&P 500 è sceso del 2.80% a 3.639,66, il Dow Jones -2,11% a 29.296,79 e il Nasdaq che ha ceduto il 3,80% a 10.652,40.
Proprio dagli Usa i dati di settembre relativi al mercato del lavoro, evidenziavano un’economia che ha creato 263.000 posti di lavoro nei settori non agricoli, maggiori delle stime di Econoday che prevedevano una crescita di 250.000 posti di lavoro, con Il tasso di disoccupazione, al 3,5%, meglio del consenso posto al 3,7%. Questi dati hanno ridotto le speranze di una futura politica meno aggressiva della Fed riguardo il monetario nel prossimo futuro, mantenendo la Banca Centrale sulla strada per continuare negli aumenti dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’Europa, in Germania la produzione industriale è risultata ad agosto in calo dello 0,8% a livello mensile (il consenso mensile era dello 0,5%).
Lunedì 10 ottobre hanno riaperto in deciso rosso i mercati cinesi, dopo i festeggiamenti della Golden Week. l’Hang Seng perdeva il 2,9% e Shanghai -1% circa. Chiuso il Nikkei.
Lunedì mattina negli Stati Uniti, il petrolio perdeva oltre l’1% a 92 dollari al barile. Nella settimana scorsa aveva guadagnato oltre il 17% dopo che l’Opec+ aveva annunciato un taglio della produzione di 2 milioni di barili a partire da novembre, il maggiore taglio dal 2020.
Sempre nella mattinata di lunedì, i futures erano in ribasso nelle prime contrattazioni. I futures del Dow Jones scendevano dello 0,50%, quelli dello S&P dello 0,55% e i futures del Nasdaq perdevano lo 0,60%.
Lunedì Wall Street è rimasta chiusa per il Columbus Day. Il mercato azionario e dei futures è rimasto aperto ma la negoziazione di obbligazioni è stata chiusa. Il dollaro USA è salito dalle forti nei confronti delle altre valute con l’euro che è passato di mano a 0,9745.
Lunedì hanno chiuso contrastati i listini del Vecchio Continente. Milano ha chiuso sulla parità +0,05% a 20.912,96. Sulla pari il Dax di Francoforte 0,00% a 12.272,94, Parigi ha perso lo 0,45% a 5.840,55. Il Ftse100 di Londra ha chiuso a -0,45% a 6.959,31.
Lunedì mattina i futures Dow Jones erano leggermente in discesa, insieme ai futures S&P 500 e ai futures Nasdaq.
La settimana si annunciava con l’inflazione al centro della scena in quanto giovedì mattina saranno annunciati i nuovi dati mensili dell’Indice dei prezzi al consumo. Inoltre questa settimana darà il via all’inizio della stagione degli utili con quattro fra le maggiori banche del mondo: JPMorgan, Morgan Stanley, Wells Fargo e Citi.
I mercati obbligazionari statunitensi sono rimasti chiusi lunedì per il Columbus Day. Le azioni e i futures, che sono stati regolarmente quotati, non hanno preso spunto dai rendimenti dei Treasury.
La settimana scorsa, Il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito di 8 punti base al 3,88%. In rialzo quindi per la decima settimana consecutiva dopo essere crollato al 3,56% intraday martedì, testando la sua linea di 21 giorni. Il rendimento dei Treasury a 10 anni si avvicina ai massimi degli ultimi 12 anni, intorno al 4%, fissati a fine settembre.
I futures sul greggio statunitense sono aumentati la settimana scorsa del 16,5% a 92,64 dollari al barile, in rialzo per tutti e cinque i giorni. Questo dopo il taglio della quota di produzione dell’OPEC+ di 2 milioni di barili al giorno che ha alimentato i guadagni.
Ancora una chiusura in territorio negativo per i listini statunitensi: lo S&P 500 è sceso dello 0,75% a 3.612,39, il Dow Jones ha perso lo 0,32% a 29.202,88 e il Nasdaq ha ceduto l’1,04% a 10.542,10.
Listini di lunedì
FTSE Mib Milano +0,05% a 20.912,96
Dax 40 0,00% a 12.272,94
Cac 40 – 0,45% a 5.840,55
Ftse 100 Londra -0,45% a 6.959,31
S&P 500 -0,75% a 3.612,39
DOW Jones -0,32% a 29.202,88
NASDAQ -1,04% a 10.542,10.