Gli indici europei di giovedì hanno festeggiato chiudendo tutti con forti rialzi dopo la pubblicazione del rapporto sull’inflazione statunitense. A trainare il balzo anche le ottime performance degli indici statunitensi. I mercati azionari statunitensi ed europei sono saliti dopo che il rapporto sull’inflazione statunitense CPI è stato inferiore alle attese. In dettaglio, l’inflazione di ottobre è stata dello 0,4% mensile e del 7,7% annuo, in calo rispetto all’8,2% annuo di settembre. La cifra era ben al di sotto delle previsioni di un aumento dell’8%.
L’allentamento dell’inflazione potrebbe indurre la Fed a porre fine ai rialzi dei tassi prima di quanto suggerito dal capo della Fed Jerome Powell la scorsa settimana.
Venerdì, in mattinata, I futures Dow Jones erano in rialzo di una frazione rispetto al fair value, mentre i futures S&P 500 e Nasdaq 100 erano in ribasso.
A Piazza Affari il mercato azionario in Italia era dominato sempre dalla stagione degli utili trimestrali. Venerdì mattina, alle ore 11,30, il FTSE MIB era in rialzo dello 0,70%, il Dax guadagnava lo 0,56% e il Cac 40 lo 0,81%.
Wall Street.
Negli Stati Uniti il mercato obbligazionario è rimasto chiuso per il Veterans Day, mentre i mercati azionari statunitensi sono rimasti aperti come di consueto.
Pechino ha riportato il maggior numero di casi di Covid in più di un anno poiché i tassi di infezione a livello nazionale stimolano nuovi blocchi. La nuova leadership cinese ha sollecitato restrizioni più mirate e “decise” per controllare la diffusione.
Venerdì hanno chiuso contrastati gli indici europei. Il Ftse Mib di Milano ha guadagnato lo 0,25% a 24.455,57, il Dax di Francoforte è salito dello 0,56% a 14.224,86 e il Cac40 di Parigi ha realizzato un +0,58% a 6.594,62. Il Ftse100 di Londra è sceso dello 0,78% a 7.318,04.
Venerdì mattina i futures Dow Jones sono stati poco cambiati durante la notte, insieme ai futures S&P 500 e ai futures Nasdaq.
Il Dow Jones è salito di 1.198 punti giovedì dopo un rapporto sull’inflazione CPI più freddo del previsto, rafforzando l’argomento a favore di un più lento rialzo dei tassi della Fed. Di conseguenza, i rendimenti del Tesoro e il dollaro sono crollati. Se l’inflazione continua ad allentarsi, la Fed potrebbe decidere di porre fine ai rialzi dei tassi prima di quanto suggerito dal capo della Fed Jerome Powell la scorsa settimana.
I rialzisti hanno esultato e sospirato di sollievo dopo aver finalmente ottenuto una lettura positiva dell’inflazione. A ottobre i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% (o dello 0,3% esclusi alimentari ed energia), portando il tasso di inflazione CPI al 7,7%, il livello più basso da gennaio. Il tasso di inflazione core è stato del 6,3%, in calo rispetto alle previsioni del 6,6%, il livello più alto degli ultimi 40 anni.
Il bitcoin, che ha raggiunto il picco di 18.000$ giovedì dopo essere sceso al minimo di due anni di 16.000$ mercoledì pomeriggio, è sceso a circa 17.000$ giovedì sera. Il prestatore di criptovalute BlockFi ha affermato che stava bloccando i prelievi sulla scia del quasi fallimento di FTX. BlockFi è stata acquisita da FTX all’inizio di quest’anno.
I listini statunitensi hanno chiuso tutti in territorio positivo: lo S&P 500 è salito dello 0,92% a 3.992,93, stabile il Dow Jones +0,096% a 33.747,86 e il Nasdaq ha guadagnato l’1,88% a 11.323,33.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano +0,25% a 24.455,57
Dax 40 +0,56% a 14.224,86
Cac 40 +0,58% a 6.594,62
Ftse 100 Londra -0,78% a 7.318,04
S&P 500 + 0,92% a 3.992,93
DOW Jones +0,096% a 33.747,86
NASDAQ +1,88% a 11.323,33.