Martedì i mercati erano attesi in rosso dopo le chiusure dei listini statunitensi. Dopo un’apertura negativa delle sessioni, già dopo un’ora il Ftse Mib di Milano perdeva oltre l’1,50%. Il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi, allo stesso orario, scendevano di circa lo 0,50%. Sui listini pesano l’escalation in Ucraina e i timori di una politica sui tassi ancora aggressiva da parte della Fed. Dopo i dati sul lavoro negli Stati Uniti a settembre, sono saliti i timori di un rialzo dei tassi di ulteriori 75 punti base a novembre che appare sempre più concreto.
Intanto in Europa si va a delinearsi, insieme all’inflazione, un pericolo di bassa crescita se non addirittura una recessione, ciò che temono maggiormente i mercati. In salita il rendimento del Btp 10 anni, al 4,7%. L’Euro ancora in discesa sul dollaro a 0,98.
Anche l’Asia era in rosso martedì, con i timori di un nuovo aumento dei casi Covid, Hong Kong chiudeva ai minimi da 11 anni. Il Nikkei di Tokyo, che ha riaperto dopo la chiusura per festività, è arrivato a perdere il 2,7%. Shanghai lo -0,19% e Hong Kong un -2,2%
Martedì i listini europei hanno chiuso ancora una volta in territorio negativo. Il Ftse Mib di Milano ha perso lo 0,87% a 20.730,50. Il Dax di Francoforte è sceso dello 0,43% a 12.220,25, il Cac40 di Parigi -0,13% a 5.833,20. Più pesante la perdita per il Ftse100 di Londra che ha chiuso con un -1,06% a 6.885,23.
Martedì mattina i futures sulle azioni statunitensi erano in discesa rispetto alle chiusure di lunedì, dove il Nasdaq ha raggiunto un nuovo minimo ribassista. I futures Dow Jones perdevano lo 0,68%, i futures S&P 500 venivano negoziati con un -0,75% e i futures Nasdaq 100 quotavano con un -0,68%.
Questa settimana inizierà la stagione degli utili del terzo trimestre, con le comunicazioni sui risultati delle azioni Dow Jones JPMorgan ( JPM ), UnitedHealth ( UNH ) e Walgreens Boots Alliance ( WBA ).
Con i mercati obbligazionari chiusi, lunedì mattina per la festività del Columbus Day, è stato sospeso il rendimento del Treasury a 10 anni, dopo essersi stabilizzato, venerdì, al 3,88% venerdì. Il rendimento del Tesoro a 10 anni, nella settimana scorsa, era arrivato a scendere fino al 3,56% prima di rimbalzare. Intanto negli Usa i prezzi del petrolio USA sono scesi di circa il 2% lunedì, dopo una settimana di consistenti rialzi in seguito al taglio delle quote di produzione di 2 milioni di barili al giorno, deciso dall’OPEC+ mercoledì scorso.
I futures del West Texas Intermediate venivano scambiati al di sotto di $ 91 al barile, intorno al livello più alto da fine agosto.
Chiusure contrastate per i listini statunitensi: lo S&P 500 è sceso dello 0,65% a 3.588,84, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,12% a 29.239,19 e il Nasdaq ha ceduto l’1,10% a 10.426,19.
Listini di martedì
FTSE Mib Milano -0,87% a 20.730,50
Dax 40 -0,43% a 12.220,25
Cac 40 -0,13% a 5.833,20
Ftse 100 Londra -1,06% a 6.885,23
S&P 500 -0,65% a 3.588,84
DOW Jones +0,12% a 29.239,19
NASDAQ -1,10% a 10.426,19.