Venerdì è stata un’altra giornata negativa sia per i listini europei che per quelli statunitensi. Wall Street continua ad essere preoccupata per l’inflazione e per il futuro dei tassi degli interessi.
Dalla Cina sono arrivati dati macroeconomici contraddittori, con il settore immobiliare che tende a scendere, mentre sono in crescita la produzione industriale e le vendite al dettaglio. I timori di Pechino di un 2022 più complesso hanno frenato le borse asiatiche che venerdì mattina erano tutte in territorio negativo.
Evitato uno sciopero ferroviario negli Stati Uniti, sono scesi i prezzi dell’energia. Il greggio Wti è sceso del 3,9% portandosi a 85 dollari al barile. Sempre negli USA sono saliti i rendimenti dei bond del Tesoro, con il bond decennale che è salito al 3,458%. Sempre negli Usa i tassi sui mutui sono balzati al 6%, come conseguenza dei rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed.
Venerdì nella mattinata, i listini del vecchio continente erano tutti in territorio negativo. Piazza Affari perdeva quasi l’1%, con Tim come titolo peggiore del listino. Ma facevano peggio Francoforte e Parigi con perdite superiori al punto percentuale. I timori riguardano soprattutto il rialzo dei tassi Fed del 21 settembre. Dato per scontato, da diverso tempo, un rialzo di 75 punti base, un eventuale rialzo di 100 punti avrebbe conseguenze negative sul mercato azionario.
Intanto in Europa, l’Eurostat ha rilasciato i dati dell’inflazione europea, che continua a crescere in tutta l’Unione. I dati definitivi dei prezzi al consumo relativi al mese di agosto indicano un’inflazione in tutta l’Unione Europea che raggiunge il 10,1% annuale, trainata soprattutto dal forte aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari. I prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,6% su base mensile e del 9,1% su base annua. Si tratta del tasso più alto da quando è stato creato l’Euro.
Venerdì è stata ancora una giornata negativa per tutti i listini europei.
Milano ha perso l’1,14% a 22.110,89. Francoforte è scesa dell’1,66% a 12.741,26 e Parigi -1,31% a 6.077,30. Anche il Ftse100 di Londra chiude in negativo -0,62% a 7.236.68.
Venerdì i futures azionari sono scesi: i futures Dow Jones hanno perso lo 0,5% rispetto al fair value. Maggiore la perdita dei futures S&P 500 che sono scesi dello 0,7% e dei futures del Nasdaq 100 che hanno perso 0,8%.
Giovedì il rally del mercato azionario ha continuato a rallentare con tutti gli indici azionari che hanno continuato a scendere, mentre i rendimenti delle obbligazioni sono saliti: i rendimenti dei Treasury si sono portati sempre più vicini ai massimi di lungo termine. Pesa sempre il rapporto sull’inflazione CPI di martedì, che ha eliminato le speranze di un eventuale rallentamento degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Fed.
In Cina la produzione industriale di agosto è cresciuta del 4,2% rispetto ad un anno fa, le previsioni erano del 3,8%. Sono cresciute anche le vendite al dettaglio del 5,4% contro previsioni del 3,5%.
Negli USA, il rally del mercato azionario giovedì non è durato in quanto le vendite hanno preso il sopravvento. Il Dow Jones Industrial Average era sceso dello 0,56% nel mercato azionario di giovedì. L’indice S&P 500 ha ceduto l’1,13%. Il Nasdaq ha perso l’1,43%. Anche la piccola capitalizzazione Russell 2000 ha chiuso in negativo, perdendo lo 0,7%.
Sono scese al minimo di tre mesi le richieste di sussidi di disoccupazione, tuttavia altri dati andavano ad indicare un’economia più debole del previsto, come le vendite al dettaglio relative al mese di agosto.
In discesa il prezzo del greggio statunitense che si è portato a 85,10 dollari al barile, scendendo del 3,8%. Sono scesi anche i prezzi del gas naturale dell’8,7% in quanto è stato scongiurato uno sciopero ferroviario che avrebbe causato non pochi problemi nelle spedizioni di carbone.
Il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito di 5 punti base al 3,46%, appena al di sotto del massimo di 11 anni del 3,48% fissato il 14 giugno. Ad un anno, il rendimento ha superato il 4%.
Venerdì chiudono in territorio negativo anche i listini statunitensi: lo S&P 500 è sceso dello 0,72% a 3.873,33, il Dow Jones ha perso lo 0,45% a 30.822,42 e il Nasdaq -0,90% a 11.448,40.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano -1,14% a 22.110,89
Dax 40 -1,66% a 12.741,26
Cac 40 -1,31% a 6.077,3
Ftse 100 Londra -0,62% a 7.236.68
S&P 500 -0,72% a 3.873,33
DOW Jones -0,45% a 30.822,42
NASDAQ -0,90% a 11.448,40.