Venerdì nella mattinata le prime indicazioni dei futures statunitensi i poco scambiati, con variazioni limitate. I futures Dow Jones sono scesi dello 0,1% rispetto al fair value, mentre i futures S&P 500 erano in leggera salita. I futures Nasdaq 100 erano in aumento dello 0,2%. Il rally del mercato azionario statunitense si era arrestato giovedì mattina a causa delle dichiarazioni aggressive della Fed ed ha continuato ad estendere le perdite di mercoledì. Tuttavia alcuni indici sono rimbalzati da alcuni livelli chiave per chiudere leggermente al ribasso.
Venerdì, in apertura, dopo un modesto rialzo, i listini dell’azionario europeo guadagnavano terreno nel corso della mattinata e del pomeriggio. Alle ore 15 il Ftse Mib di Milano guadagnava l’1,30%, il Dax di Francoforte saliva dell’1,10% e il Cac40 di Parigi era in rialzo dell’1,20%. Nella giornata precedente, sulla scia anche dell’apertura di Wall Street, i listini avevano chiuso deboli, condizionati anche dai dati sulle vendite al dettaglio negli Usa che ad ottobre erano risultate più forti delle attese. Dati questi che tendevano a raffreddare le speranze di una Fed meno aggressiva nei prossimi mesi.
Sempre negli Usa, per quanto riguarda il mercato del lavoro, le richieste di sussidi settimanali erano scese di 4.000 unità, passando a quota 222.000 (il consenso era di 225.000).
Nell’Eurozona, l’indice dei prezzi al consumo per il mese di ottobre è cresciuto all’1,5% mensile e al 10,6% annuale. L’indice core dei prezzi, che esclude le componenti dell’energia, degli alimenti e dell’alcol, è risultato in aumento dello 0,6% mensile e del 5% su base annuale.
A Piazza Affari Milano ha chiuso in rialzo dell’1,38% con il titolo Enel che ha guadagnato il 3,14% sull’ipotesi di cessione di attività in Perù. Nel mercato obbligazionario, lo spread Btp/Bund è rimasto sotto la quota 190 a 187 punti base.
Venerdì i listini europei hanno chiuso tutti in territorio positivo. Il Ftse Mib di Milano è salito dell’1,38% a 24.675,18, il Dax di Francoforte ha guadagnato l’1,16% a 14.431,86 e il Cac40 di Parigi ha chiuso in rialzo dell’1,04% a 6.644,46. Il Ftse100 di Londra ha guadagnato lo 0,53% a 7.385,52.
I listini statunitensi sono partiti in discesa giovedì, fermando il rally del mercato azionario, dopo che il presidente della Fed di St. Louis James Bullard e il presidente della Fed di Kansas City Esther George avevano rilasciato dichiarazioni aggressive. I principali indici sono rimbalzati per chiudere alla fine tutti in leggero ribasso. L’indice S&P 500 ha ceduto lo 0,3%. Il Nasdaq è sceso dello 0,35%. Il Russell 2000 a bassa capitalizzazione ha perso lo 0,9%.
Le azioni Tesla hanno perso il 2%, avvicinandosi ai minimi del 9 novembre. In discesa le azioni Google e le azioni della Microsoft, mentre le azioni Apple sono aumentate dell’1,3%.
I guadagni di Nvidia del terzo trimestre, hanno mancato le stime degli analisti, ma le entrate hanno superato le previsioni sulla forte domanda dei data center. Il titolo era sceso dell’1,5% giovedì, dopo che il produttore di chip aveva emesso una previsione di entrate per il quarto trimestre da $ 5,88 miliardi a $ 6,12 miliardi , mentre gli analisti intervistati da FactSet avevano anticipato $ 6,07 miliardi.
In discesa i prezzi del greggio statunitense a 81,64 dollari, hanno perso il 4,6%. I futures sul petrolio greggio sono scesi di quasi il 2%, mentre il gas naturale è sceso di oltre il 3%.
l rendimento del Treasury a 10 anni è salito di 3 punti base al 3,8%.
I listini statunitensi hanno chiuso tutti con guadagni contenuti: lo S&P 500 è salito dello 0,48% a 3.965,34, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,59% a 33.745,69 e il Nasdaq che ha chiuso stabile a +0,01% a 11.146,06.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano +1,38% a 24.675,18
Dax 40 +1,16% a 14.431,86
Cac 40 +1,04% a 6.644,46
Ftse 100 Londra +0,53% a 7.385,52
S&P 500 +0,48% a 3.965,34
DOW Jones +0,59% a 33.745,69
NASDAQ +0,01% a 11.146,06.