Continua il calo delle borse europee, sulla scia lasciata in vigilia da Wall Street. La peggiore è la borsa elvetica il cui Smi arretra del 2,33%, seguita da Parigi -1,26%. A Milano Ftse Mib perde solo lo 0,09%. Gli investitori continuano quindi a preferire un atteggiamento prudente, prestando la massima attenzione alle mosse delle banche centrali, agli impatti dei lockdown in Asia e all’andamento della guerra in Ucraina.
Giovedì tutti e tre i principali indici hanno chiuso in territorio negativo: lo S&P 500 ha perso lo 0,58%, avvicinandosi a perdere il 20% dal massimo storico stabilito il 3 gennaio, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,75%. Il Nasdaq perde lo 0,26%, arrivando a perdere il 27% solo quest’anno.
I futures di venerdì segnalano una possibile inversione di tendenza: i futures del Dow sono in rialzo dello 0,58%, quelli dello S&P +0,76%, i futures del Nasdaq +1,11%.
Sempre venerdì mattina si registra: oro +0,23%, Oil (WTI) -2,31%, BTC/USD -1,26%.
Dopo i blocchi per il Covid, la banca centrale cinese ha abbassato il tasso di riferimento del prestito di riferimento a 5 anni di 15 punti base, nel tentativo di rilanciare l’economia, portandolo al 4,45%.
Dopo aver chiuso mercoledì al 2,88%, il rendimento del Tesoro a 10 anni è sceso al 2,78% giovedì mattina. Il treasury 10 anni è rimasto al di sotto del massimo di 52 settimane della scorsa settimana del 3,16%.
Dow Jones: Cisco Systems
Le azioni Cisco sono crollate di oltre il 12% all’inizio di giovedì, per chiudere poi la seduta a $ 41,72, perdendo così il 13,73%. Nell’after hours sono continuate leggermente a scendere.
Il titolo aveva chiuso la seduta di mercoledì con uno sconto del 25% rispetto al suo massimo di 52 settimane.
Cisco Systems aveva riportato guadagni in ritardo mercoledì. Le entrate del terzo trimestre della società hanno mancato quelli che erano gli obiettivi di Wall Street, mentre gli utili fiscali, dello stesso periodo, sono stati contornati dalle stime. Sostanzialmente le prospettive dell’azienda sono andate ben al di sotto di quelle che erano le aspettative, a causa, fra l’altro, del blocco cinese per il Covid che ha peggiorato i problemi relativi alla catena di approvvigionamento.