I mercati azionari europei hanno aperto la nuova settimana in territorio negativo, sulla scia delle chiusure di venerdì. A circa tre ore dell’apertura della sessione il Ftse Mib di Milano e il Cac40 di Parigi risultavano i listini più penalizzati, con ribassi di circa l’1,50%. Anche il Dax di Francoforte era in ribasso alla stessa ora, perdendo circa l’1%. La borsa di Londra è rimasta chiusa per i funerali di Stato della Regina Elisabetta II.
E’ questa una settimana che si annuncia in salita in attesa delle decisioni della Fed nel vertice del 20 e 21 settembre. Le attese sono per un aumento dei tassi di interesse di 75 punti base, ma persiste il timore di un rialzo di 100 punti base da parte dei banchieri della Fed guidati da Jerome Powell.
Intanto lunedì i prezzi del greggio statunitense sono aumentati di circa una frazione, mentre i futures sul gas naturale sono scesi del 2%.
Deboli i mercati asiatici, nonostante nella città cinese di Chengdu il blocco Covid dovrebbe terminare in “modo ordinato”, con la ripresa dei trasporti pubblici e del normale lavoro lunedì, persisteranno tuttavia ancora restrizioni significative. La ripresa delle attività di Chengdu potrebbe aumentare l’ottimismo sull’economia cinese, tuttavia la politica “zero-Covid” significa che l’applicazione di gravi restrizioni rappresentano una continua minaccia in qualsiasi parte del paese.
Lunedì hanno chiuso contrastate le borse europee. Milano ha recuperato nel finale chiudendo con un rialzo dello 0,13% a 22.140,73. Francoforte è salita dello 0,49% a 12.803,24 e Parigi è stata l’unica a chiudere in negativo con un -0,26% a 6.061,59. Londra è rimasta chiusa per i funerali di Stato della Regina Elisabetta II.
Lunedì nella mattinata, le prime indicazioni da Wall Street, davano i futures azionari in leggera discesa. I futures Dow Jones scendevano dello 0,1% rispetto al fair value. I futures S&P 500 perdevano lo 0,2%, mentre i futures Nasdaq 100 sono scesi dello 0,45%. Al centro dell’attenzione la riunione della Federal Reserve prevista per il 20-21 settembre.
Quella della Fed sarà una riunione importante, con i mercati che hanno rafforzato le aspettative di un terzo aumento consecutivo dei tassi della Fed di 75 punti base. La possibilità di un rialzo di 100 punti base appare poco praticabile. Gli investitori potranno valutare le indicazioni che la politica della Fed suggerisce per il futuro. Al momento gli orientamenti degli investitori sono un rialzo di 75 punti base anche a novembre, con ulteriori rialzi di 25 o 50 punti base a dicembre. Questo andrebbe a determinare un tasso obiettivo al 4% – 4,25% dei fondi federali, contro le aspettative del 3,75% – 4% prima del rapporto CPI. Il capo della Fed Jerome Powell nel suo discorso a Jackson Hole del 26 agosto aveva chiarito chiaramente che la Federal Reserve non avrebbe ripetuto i suoi errori degli anni ’70 allentando la politica troppo rapidamente.
Il rapporto CPI sull’inflazione e le prime indicazioni sugli utili societari, hanno preoccupato gli operatori la settimana scorsa. Gli indici principali sono rimasti al di sotto delle loro medie mobili a 50 giorni e venerdì hanno sottoquotato alcuni ulteriori livelli chiave, anche alcuni dei titoli principali.
I listini statunitensi hanno chiuso tutti in territorio positivo: lo S&P 500 è salito dello 0,69% a 3.899,89, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,64% a 31.019,68 e il Nasdaq +0,76% a 11.535,02.
Listini di lunedì
FTSE Mib Milano +0,13% a 22.140,73
Dax 40 +0,49% a 12.803,24
Cac 40 -0,26% a 6.061,59
Ftse 100 Londra -0,62% a 7.236.68 Chiusura di venerdì
S&P 500 +0,69% a 3.899,89
DOW Jones +0,64% a 31.019,68
NASDAQ +0,76% a 11.535,02.