Venerdì è stata una giornata di rialzi per Piazza Affari e per le altre borse europee. Milano, piazza rosa, ha registrato un progresso dell’1,38%, Francoforte è salita dell’1,16% e Parigi ha guadagnato l’1,04%.
Nell’area euro l’inflazione ha raggiunto la doppia cifra nel mese di ottobre per la prima volta dall’inizio dell’unione monetaria e, come ha affermato il presidente Bce Christine Lagarde, “dobbiamo monitorare con molta attenzione l’evoluzione delle aspettative di inflazione”.
A Piazza Affari le banche hanno registrato i maggiori segni positivi : Bper ha guadagnato un +1,43%, Banco Bpm +1,25%, Intesa Sanpaolo +1,77% , Mediobanca +1,24%, Unicredit +0,66%. E’ crollato Trevi Fin. che ha perso il 36,21%, dopo l’approvazione dei termini della manovra finanziaria da parte del Cda.
Nell’Eurozona, nel mese di ottobre, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,5% mese su mese e del 10,6% anno su anno. L’indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell’energia, degli alimenti e dell’alcol, è risultato in aumento dello 0,6% mensile e del 5% su base annuale.
I listini europei, venerdì, hanno chiuso tutti in rialzo. Il Ftse Mib di Milano ha guadagnato l’1,38% a 24.675,18, il Dax di Francoforte è salito dell’1,16% a 14.431,86 e il Cac40 di Parigi ha chiuso in rialzo dell’1,04% a 6.644,46. In territorio positivo anche il Ftse100 di Londra che ha guadagnato lo 0,53% a 7.385.52.
La settimana scorsa il Dow Jones ha ottenuto un guadagno frazionario nel trading di borsa. L’indice S&P 500 è sceso dello 0,7%, il Nasdaq ha perso l’1,5%, mentre l’indice Russell 2000, a bassa capitalizzazione, ha ceduto l’1,7%. Se si esclude il Dow, il rally ha avuto perdite piuttosto modeste dopo i buoni risultati della settimana precedente. Anche se il calo dai massimi di martedì ai minimi di giovedì è stato non trascurabile.
Il rendimento del Treasury a 10 anni, dopo essere sceso al 3,69% mercoledì, è salito di 1 punto base al 3,82%.
Sempre la settimana scorsa, i futures sul petrolio greggio statunitense sono crollati del 10% a 80,08 dollari al barile. I commenti aggressivi della Fed e i segnali di zero-Covid della Cina hanno sollevato preoccupazioni sulla domanda. I prezzi del gas naturale sono aumentati del 7,2%.
Il crollo dei prezzi del greggio ha causato una settimana difficile ai titoli energetici, mentre i titoli sanitari sono saliti nella settimana scorsa. Ciò include le azioni VRTX, nonché molte biotecnologie e assicuratori sanitari.
La scorsa settimana, le azioni Tesla sono crollate di poco più dell’8% a 180,19 scivolando a un nuovo minimo del mercato ribassista di 176,55 venerdì. Tali ribassi hanno fatto seguito a cali del 5,5% e del 9,2% nelle due settimane precedenti, continuando il forte calo del titolo già dalla fine di settembre.
Pur con guadagni contenuti, i listini statunitensi hanno chiuso tutti in territorio positivo: lo S&P 500 è salito dello 0,48% a 3.965,34, il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,59% a 33.745,69 e il Nasdaq stabile a +0,01% a 11.146,06.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano +1,38% a 24.675,18
Dax 40 +1,16% a 14.431,86
Cac 40 +1,04% a 6.644,46
Ftse 100 Londra +0,53% a 7.385,52
S&P 500 +0,48% a 3.965,34
DOW Jones +0,59% a 33.745,69
NASDAQ +0,01% a 11.146,06.