Martedì i mercati azionari europei erano in attesa di un altro rialzo dei tassi della Fed, nelle riunioni del 20 e 21 settembre, nonché nelle indicazioni che la politica della Fed avrebbe suggerito per il futuro.
Le prime indicazioni erano positive per i mercati asiatici, dove nella mattinata gli indici erano tutti in territorio positivo e fra questi spiccava Hong Kong che saliva dell’1,4%.
In Giappone il tasso di inflazione annuale, relativo al mese di agosto 2022, saliva al 3%, dal 2,6% di luglio, il valore più alto negli ultimi otto anni. La banca popolare cinese lasciava i tassi invariati, con il Loan Prime Rate invariato al 3,65% e il tasso a cinque anni al 4,3%.
La Reserve Bank of Australia ha portato i tassi al 2,35%, con un aumento di 50 punti base al 2,35% nella riunione di questo mese, seguendo un aumento di 50 punti base ciascuno nei tre mesi precedenti. Il costo del denaro è ora al massimo da gennaio 2015.
Martedì mattina le prime indicazioni dei mercati statunitensi vedevano i futures Dow Jones in aumento dello 0,4% rispetto al valore equo. In salita anche i futures S&P 500 che guadagnavano lo 0,45% e i futures Nasdaq 100 scambiati dello 0,55% in più del fair value.
Dopo un avvio positivo, le borse europee si sono indebolite a metà sessione passando in negativo di circa un punto percentuale. A Wall Street i futures sono passati in negativo, mentre il rendimento del Tesoro a 10 anni è salito al 3,49% andando a superare il massimo degli 11 anni del 3,48% che era stato fissato il 14 giugno. Questo alla vigilia della riunione della Fed che andrà ad aumentare i tassi di interesse con le previsioni che danno un rialzo di 75 punti base, ma senza escludere la possibilità di un aumento di 100 punti base.
Martedì, in chiusura, è stata ancora una giornata di perdite per le borse europee. Milano è scesa dell’1,66% a 21.773,75, Francoforte ha perso l’1,03% a 12.670,83 e Parigi ha chiuso in negativo con un -1,35% a 5.979,47. Londra, dopo essere rimasta chiusa lunedì per i funerali di Stato della Regina Elisabetta II, ha chiuso ieri con un -0,61% a 7.192.66.
Martedì nella mattinata, dopo il rally del mercato azionario di lunedì, l’attenzione degli operatori era tutta rivolta alla riunione politica di due giorni della Federal Reserve. Nonostante i guadagni realizzati lunedì, appariva ancora in correzione il mercato azionario statunitense, dopo le consistenti perdite della settimana scorsa.
Lunedì erano in salita i principali indici statunitensi, con guadagni contenuti entro un punto percentuale. Anche il Russell 2000 a piccola capitalizzazione è salito, guadagnando lo 0,8%.
Martedì, nella mattinata, i futures Dow Jones aumentavano dello 0,4%, i futures S&P guadagnavano lo 0,45% e i futures Nasdaq scambiavano a +0,55%, nelle prime contrattazioni, per poi passare tutti in negativo nel corso della mattinata. In salita al 3,49% il rendimento del Tesoro a 10 anni che è andato a superare il massimo del 3,48% fissato il 14 giugno.
Intanto i prezzi del petrolio USA sono saliti, dopo le forti perdite dei giorni scorsi, per spostarsi leggermente al rialzo, con i futures del West Texas Intermediate che sono stati scambiati sopra $ 85 un barile.
Al via la riunione della Federal Reserve, che terminerà mercoledì con una decisione sui tassi di interesse. Le attese sono che la banca centrale aumenti i tassi di 75 punti base con una probabilità dell’82%. La probabilità di un aumento di 100 punti base è data al 18%. Al di là degli aumenti, gli investitori cercheranno indizi sugli stessi ritmi dei prossimi rialzi dei tassi, cercando di capire alla fine di quanto questi potranno salire.
Anche i listini statunitensi, come quelli europei, hanno chiuso tutti in negativo: lo S&P 500 è sceso dell’1,13% a 3.855,93, il Dow Jones ha perso l’1,01% a 30.706,23 e il Nasdaq -0,95% a 11.425,05.
Listini di martedì
FTSE Mib Milano -1,66% a 21.773,75
Dax 40 -1,03% a 12.670,83
Cac 40 -1,35% a 5.979,47
Ftse 100 Londra -0,61% a 7.192.66
S&P 500 -1,13% a 3.855,93
DOW Jones -1,01% a 30.706,23
NASDAQ -0,95% a 11.425,05.