La chiusura di Wall street, mercoledì, ha visto le azioni statunitensi aumentare in quanto, da un’attenta analisi dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, si è rivelata per la maggior parte dei funzionari la possibilità di un rallentamento dei tassi di interesse a breve.
Nell’Eurozona, l’indice Pmi preliminare relativo al mese di novembre si è attestato a 47,8 punti, al di sopra del consenso a 47 punti. Nel mese di ottobre si era attestato a 47,3 47 punti.
Giovedì in apertura, i listini del Vecchio Continente aprivano tutti in leggero rialzo. Alle ore dodici si mantenevano in territorio positivo: il Ftse Mib di Milano guadagnava lo 0,33%, il Dax di Francoforte saliva dello 0,86% e il Cac40 di Parigi era in rialzo dello 0,74%. In leggero recupero anche il Ftse100 di Londra che alla stessa ora guadagnava lo 0,25%.
Dopo l’annuncio delle tasse extraprofitti, a Piazza Affari sotto osservazione sono le azioni delle utility, dopo i cali della vigilia. Sotto osservazione anche i titoli del lusso, per il timore di nuove strette in Cina nella lotta contro il Covid.
Giovedì, tuttavia, le borse asiatiche, fatta eccezione di Shanghai, chiudevano tutte in rialzo.
Giovedì hanno chiuso in rialzo i listini europei. Il Ftse Mib di Milano ha guadagnato lo 0,61% a 24.730,89, il Dax di Francoforte è salito dello 0,78% a 14.539,56 e il Cac40 di Parigi ha realizzato un +0,42% a 6.707,32. Stabile il Ftse100 di Londra che ha chiuso con un +0,02% a 7.466,60.
Per Wall Street questa sarà una settimana breve, con il mercato azionario chiuso giovedì per la festa del Ringraziamento, mentre venerdì la sessione di negoziazione sarà ridotta. E’ stata tuttavia una settimana contrassegnata da una forte dose di dati economici, compresi i verbali dell’ultima riunione politica della Federal Reserve.
Negli Usa sono calati i rendimenti dei bond, con il decennale che si e’ portato al 3,7%. Intanto, sono aumentati i prezzi del petrolio negli Stati Uniti dopo una serie di ribassi di quattro giorni, con i futures West Texas Intermediate che sono scesi al livello più basso da inizio gennaio.
Agli inizi della settimana negli USA sono state pubblicate le richieste di disoccupazione iniziali, che si sono portate a 240.000 contro le 222.000 della settimana precedente. I beni durevoli sono saliti dell’1% nel mese di ottobre, andando a superare così le stime dell’Econo day dello 0,4%.
Dopo la diminuzione delle scorte di greggio degli Usa la settimana scorsa, più forte del previsto, i futures West Texas Intermediate avevano perso oltre il 3%. Giovedì i futures venivano scambiati a 77,88 con un parziale recupero dello 0,53%.
Chiusa Wall Street per la Festa del Ringraziamento, mercoledì i listini statunitensi avevano chiuso in leggero rialzo: lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,59% a 4.027,26, il Dow Jones è salito dello 0,28% a 34.194,06 e il Nasdaq ha realizzato un +0,99% a 11.285,32.
Listini di giovedì
FTSE Mib Milano +0.61% a 24.730,89
Dax 40 +0,78% a 14.539,56
Cac 40 +0,42% a 6.707,32
Ftse 100 Londra +0,02% a 7.466,60
S&P 500 +0,59% a 4.027,26
DOW Jones +0,28% a 34.194,06
NASDAQ +0,99% a 11.285,32