Venerdì mattina, i futures Dow Jones risultavano poco mossi rispetto al valore equo. I futures S&P 500, invece, scendevano dello 0,5%, dalle prime rilevazioni, mentre i futures del Nasdaq 100 perdevano lo 0,8%.
I listini di Wall Street giovedì hanno chiuso contrastati rispetto alle rilevazioni della giornata precedente. Il Dow Jones ha chiuso in rialzo in rialzo sui rapporti sugli utili con un +0.61% a 32.033,28 e il Nasdaq che è ripiegato sui risultati e sulle indicazioni di Meta Platforms, ha chiuso con un ribasso dell’1,63% a 10.792,68. Tutti gli indici chiave risultano prossimi ai minimi di sessione, nonostante i rendimenti dei Treasury siano sotto il livello chiave. Questo in quanto il PIL del terzo trimestre ha mostrato una crescita economica statunitense superiore alle previsioni con l’inflazione tende gradualmente a raffreddarsi.
La Cina ha chiuso la settimana con forti perdite e con gli investitori esteri che tendono ad uscire dal Paese. l’Hang Seng ha perso il 3,5% (nell’ultima settimana ha perso oltre l’8%), Shanghai ha ceduto l’1,8%, il Nikkei-0,8%.
In settimana la Bce ha aumentato i tassi d’interesse dello 0,75%. Il tasso principale è salito al 2%, quello sui depositi all’ 1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%. Si è trattata di una decisione in linea con le attese del mercato.
Hanno chiuso contrastati, venerdì, i listini europei. Il Ftse Mib di Milano è sceso dello 0,27% a 22.529,20, il Dax di Francoforte ha guadagnato lo 0,24% a 13.243,33, il Cac40 di Parigi è salito dello 0,46% a 6.273,05. In ribasso il Ftse100 di Londra che è sceso dello 0,37% a 7.047.67.
Venerdì i futures Dow Jones erano in linea con i prezzi di chiusura, mentre i futures S&P 500 e i futures Nasdaq tendevano a diminuire leggermente. Nella chiusura di giovedì il rally del mercato azionario si era discostato, con guadagni sul Dow Jones, in rialzo il Dow Jones con un , mentre il Nasdaq ha chiuso in territorio negativo. lo S&P 500 è sceso dello 0,61% a 3.807,30+0.61% a 32.033,28 e il Nasdaq è ripiegato dell’1,63% a 10.792,68.
Gli utili di Apple hanno leggermente mancato gli obiettivi, sia per quanto riguarda l’iPhone che per i ricavi di esercizio. La Società ha individuato nell’eccessivo apprezzamento del dollaro il principale vento contrario.
Giovedì le azioni Apple sono scese di poco più del 3% a 144,80, scendendo al di sotto della linea dei 21 giorni dopo aver colpito la resistenza alla linea dei 50 giorni all’inizio della settimana.
Le entrate di Amazon sono diminuite a causa, almeno in parte, dalla debolezza degli Amazon Web Services. Le azioni sono scese del 4,1% a 110,96 giovedì dopo essere scese, nella giornata precedente, al di sotto della linea dei 21 giorni. Sulle azioni Amazon, questa settimana, hanno pesato la debolezza del cloud computing di Microsoft e i problemi pubblicitari online per Meta e Google.
Il rendimento del Tesoro a 10 anni è sceso di 7 punti base al 3,94%, scendendo al di sotto del livello chiave del 4%. Intanto la prossima settimana i mercati si aspettano che la Fed aumenti i tassi di 75 punti base per un quarto incontro consecutivo. Si intravede, tuttavia, la possibilità che la Fed possa aumentare i tassi di interesse di soli 50 punti base.
I prezzi del greggio statunitense sono aumentati dell’1,3% a 89,05 dollari al barile.
Hanno chiuso in rialzo tutti i listini statunitensi: lo S&P 500 è salito del 2,46% a 3.901.06, in rialzo il Dow Jones con un +2,59% a 3.901.06 e il Nasdaq ha guadagnato il 2,87% a 11.102,45.
Listini di venerdì
FTSE Mib Milano -0,27% a 22.529,20
Dax 40 +0,24% a 13.243,33
Cac 40 +0,46% a 6.273,05
Ftse 100 Londra +0,25% a 7.073.69
S&P 500 +2,46% a 3.901.06
DOW Jones +2,59% a 3.901.06
NASDAQ +2,87% a 11.102,45.