Il discorso del capo della Fed Jerome Powell tenuto a Jackson Hole, che in sintesi ha paventato la possibilità che la Fed possa aumentare nel prossimo futuro in misura maggiore i tassi di interesse, mantenendoli più a lungo, ha spaventato i mercati che hanno chiuso la settimana con perdite consistenti.
I listini europei, inoltre, devono lottare contro la corsa del prezzo del gas, che ogni giorno tocca un nuovo record. La settimana scorsa le ultime indicazioni lo davano ad un prezzo di 339 euro al Megawattora, dopo aver toccato il picco di 341.
Intanto lunedì a Piazza Affari, le borse partite per la prima seduta in rosso, anche sulla scia delle borse asiatiche. Milano è arrivata a perdere l’1% circa, dopo qualche ora dall’apertura, ma hanno fatto peggio Francoforte e Parigi con ribassi di circa l’1,50%. La borsa di Londra è rimasta chiusa per festività. Corrono anche i rendimenti dell’obbligazionario dell’Eurozona. In Italia il rendimento del Btp decennale è salito a quasi il 3,8%, con lo spread sale a circa 230 punti base. I timori sono che i rendimenti possano rimanere in rialzo per periodi più lunghi, dopo il discorso del presidente della Federal Reserve.
Lunedì mattina, intanto, il prezzo del gas è sceso sotto i 300 euro a Megawattora. Allo studio misure di intervento, mentre altri paesi dell’Ue si dicono favorevoli a un cap, tra questi il Belgio e la Germania che potrebbe allinearsi.
Lo spread lunedì ha chiuso a 228,78.
Lunedì i listini del vecchio continente hanno chiuso con perdite contenute. Milano ha perso lo 0,24% a 21.841,88, Francoforte è scesa dello 0,61% a 12.892,99, Parigi è arretrata dello 0,83% a 6.222,28. Londra è rimasta chiusa per festività.
Lunedì, le prime indicazioni dei listini statunitensi, davano i futures in discesa: i futures Dow Jones avevano perso 0,65% rispetto al fair value. I futures S&P 500 erano scesi dello 0,8% e i futures Nasdaq 100 avevano perso di più, l’1,15%.
La settimana scorsa, il rally del mercato azionario aveva subito una ulteriore perdita significativa, quando venerdì, il capo della Federal Reserve Jerome Powell, aveva affermato che è necessario più “dolore” per ridurre l’inflazione. Gli investitori hanno tradotto queste parole nel fatto che la Fed potrebbe aumentare i tassi di interesse nella misura più consistente e mantenerli a tale livello per un periodo di tempo più prolungato. Subito il rendimento dei Treasury a 10 anni era balzato di 7 punti, toccando la percentuale più alta negli ultimi 15 anni. Lunedì mattina, le probabilità di un altro aumento del tasso di 75 punti base erano salite a due terzi.
Lunedì il rendimento dei Treasury a 10 anni era salito di 0,5 punti al 3,09%, mentre quello dei Treasury a 2 anni balzato al 3,43%.I futures sul greggio sono aumentati leggermente, mentre i futures sulla benzina sono scesi di quasi il 2%. In aumento anche i prezzi del gas naturale negli Stati Uniti di oltre l’1%.
Negativi i listini statunitensi: lo S&P 500 ha perso lo 0,67% a 4,030.61, il Dow Jones è sceso dello 0,57% a 32,098.99, il Nasdaq è arretrato dell’1,02% a 12,017.67.
Listini di lunedì
FTSE Mib Milano -0,24% a 21.841,88
Dax 40 -0,61% a 12.892,99
Cac 40 -0,83% a 6.222,28
Ftse 100 Londra -0,7% a 7.427.31 (chiusura di venerdì)
S&P 500 -0,67% a 4,030.61
DOW Jones -0,57% a 32,098.99
NASDAQ -1,02% a 12.017.67.