Le borse europee, giovedì erano attese positive, in attesa di sapere se la Federal Reserve sia stata efficace nel controllare l’inflazione. I dati, che sono stati diffusi alle 14:30, evidenziano che l’inflazione americana è scesa al 6,5% a dicembre, come previsto dagli esperti economici. Questo tasso è in calo dal 7,1% di novembre e torna al livello del 9,1% visto a giugno. Il calo è attribuito a un calo del 9,4% dei prezzi del gas alla pompa nel corso del mese. Dopo la diffusione dei dati, gli indici azionari europei hanno mostrato risultati positivi. Intanto i rendimenti dei titoli di stato rimanevano schiacciati negli Usa, con il Treasury decennale al 3,46%.
Giovedì, nella mattinata, in avvio di seduta i future sull’Eurostoxx 50 erano in rialzo dello 0,37% sulla scia della chiusura di Wall Street, con i listini tutti in territorio positivo. I futures sul petrolio greggio salivano di oltre l’1%, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati del 3%.
Giovedì i listini europei hanno chiuso tutti in positivo. Il Ftse Mib di Milano è salito dello 0.73% a 25.733,96, il Dax di Francoforte ha realizzato un +0.74% a 15.058,30 e il Cac40 di Parigi ha guadagnato lo 0,74% a 6.975,68. Anche il Ftse100 di Londra ha chiuso in positivo con un +89% a 7.794.04.
Questa buona performance è dovuta alle aspettative che il tasso di inflazione USA si sarebbe attestato al 6,5%, previsto dalla maggior parte degli analisti. D’altra parte, Wall Street ha avuto una sessione instabile. In Italia, Iveco, Leonardo e Pirelli sono stati i maggiori guadagni con un aumento rispettivamente del 4,46%, 1,91% e 1,75%. Anche Tim ed Enel hanno avuto un rialzo rispettivamente dell’1,54% e dell’1,37%.
Le azioni americane sono aumentate giovedì, mentre il mercato ha considerato le cifre più recenti sull’inflazione che hanno rivelato che i costi sono aumentati a un ritmo più lento anno su anno a dicembre, il che era in accordo con quanto previsto dagli analisti economici. Lo S&P 500 è salito dello 0,6%, il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,8% e il Nasdaq Composite focalizzato sulla tecnologia è salito di circa lo 0,7% durante le negoziazioni di mezzogiorno.
I rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono diminuiti, con il rendimento del Treasury a 10 anni che è sceso al 3,4% dal 3,5% di giovedì mattina. Anche l’indice del dollaro è sceso dello 0,51%, raggiungendo i 102,66 dollari. I dati del Bureau of Labor Statistics hanno rivelato che i prezzi a dicembre sono scesi dello 0,1% rispetto al mese precedente, ma sono aumentati del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in linea con le aspettative di un tasso di dentatura più lento rispetto al 7,1% del mese precedente. L’indice dei prezzi al consumo core, che esclude i prodotti alimentari ed energetici volatili, è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 5,7% su base annua, in accordo con il sondaggio degli economisti condotto da Bloomberg.
Questo rapporto avrà un ruolo fondamentale nella prossima riunione di politica monetaria della Federal Reserve, che inizierà il 31 gennaio. I banchieri centrali hanno già segnalato la loro intenzione di mantenere bassi i tassi di interesse. Gli investitori prestano attenzione ai discorsi dei funzionari della Federal Reserve previsti per questa settimana, in particolare Collins e il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari, secondo Huw Roberts, responsabile del dipartimento di analisi di Quant Insight. Inoltre, si concentreranno su altri dati finanziari, come l’indice del costo del lavoro, per comprendere meglio lo stato dell’economia nella prossima settimana.
I listini azionari statunitensi, hanno chiuso, pur di poco, in territorio positivo: lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,34% a 3.983,17, il Dow Jones è salito dello 0,64% a 34.189,97 e il Nasdaq ha realizzato un +0,64% a 11.001,10.
Listini di giovedì 12 gennaio 2023
FTSE Mib Milano +0.73% a 25.733,96
Dax +0.74% a 15.058,30
Cac 40 0,74% a 6.975,689
Ftse 100 Londra +89% a 7.794.04
S&P 500 +0,34% a 3.983,17
DOW Jones +0,64% a 34.189,97
NASDAQ 100 +0,64% a 11.001,10.