Dopo la chiusura piatta della giornata precedente, giovedì mattina le prime indicazioni davano i futures statunitensi in leggero aumento durante la notte. Anche Wall Street aveva chiuso mercoledì con gli indici pressoché invariati.
In attesa del simposio a Jackson Hole, dove Jerome Powell, capo della Fed, darà qualche indicazione sulle prossime mosse della banca centrale riguardo i tassi di interesse, le borse asiatiche hanno chiuso caute, con la Banca centrale della Corea del Sud che ha alzato il tasso di riacquisto a sette giorni portandolo a 2,5%, con un aumento di 25 punti base.
In settimana i prezzi del petrolio erano stati spinti dall’Arabia Saudita, che aveva affermato che l’Opec+ potrebbe procedere ad una riduzione della produzione a causa della volatilità del mercato.
Piazza Affari, come le altre piazze europee, guardano con apprensione la quotazione del gas che mercoledì era arrivato a sfondare i 300 euro/Megawattora, in attesa delle sospensioni di forniture di Gazprom per tre giorni. I future sulle scadenze novembre e dicembre erano arrivati a 302,90. Ancora peggio la quotazione di giovedì 25/08 che ha raggiunto i 321 euro, al punto da far ritenere alla Confcommercio a rischio 120 mila imprese del terziario.
Giovedì mattina Piazza Affari ha aperto in territorio positivo, per chiudere poi con un piccolo rialzo dello 0,1%. Lo spread oggi si è attestato a 223,61.
In chiusura, Giovedì i listini europei hanno chiuso contrastati, ma non discostati dalle chiusure del giorno precedente. Milano ha archiviato un guadagno dello 0,10% a 22.454,43, Francoforte è salita dello 0,39% a 13.271,96 e Parigi ha perso lo 0,08% a 6.381.56. Il Ftse100 di Londra ha chiuso in rialzo dello 0,11% a 7.479,74.
Giovedì mattina i futures statunitensi futures Dow Jones sono aumentati dello 0,2%, i futures S&P 500 sono aumentati dello 0,3% e i futures Nasdaq 100 sono aumentati dello 0,35%. Nelle prime ore di contrattazione di giovedì, il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,1%, mentre lo S&P 500 è salito dello 0,3%. Il Nasdaq è salito dello 0,5% negli scambi mattutini.
Sempre nella prima mattinata, il rendimento del Tesoro a 10 anni è salito al 3,12%, dopo il rialzo record di mercoledì. Questa settimana, per la prima volta dal 21 luglio, il rendimento del Treasury a 10 anni è al di sopra del livello del 3%.
Per quanto riguarda i prezzi del petrolio USA sono rimasti positivi nella mattinata di giovedì, dopo che le perdite della scorsa settimana hanno visto i futures del West Texas Intermediate raggiungere il livello più basso da gennaio. I futures WTI sono aumentati di meno dell’1% nella mattinata di giovedì, scambiando sopra i $ 95 al barile.
Giovedì, il Dipartimento del Commercio ha pubblicato i dati sul prodotto interno lordo. La seconda stima del PIL mostra un calo dello 0,6%, migliore della prevista contrazione dello 0,9%. Per quanto riguarda le prime richieste di sussidio di disoccupazione, che sono emerse dal Dipartimento del lavoro, risultano scese a 243.000. Inferiore alle stime di Econoday, che prevedevano un aumento a 255.000.
Attesa per il discorso di venerdì del capo della Fed Jerome Powell sulle prospettive economiche della banca centrale da Jackson Hole, nel Wyo. Quest’anno la Fed ha alzato i tassi di interesse nel tentativo di abbassare l’inflazione, ma, sui prossimi aumenti, ha inviato segnali sempre più contrastanti. I mercati stimano al 62% le probabilità di un aumento del tasso di 75 punti base il 21 settembre. Queste probabilità, la settimana scorsa, erano del 40%.
I listini statunitensi che giovedì hanno chiuso tutti in territorio positivo: Lo S&P 500 è salito dello 1,41% a 4,199.12, il Dow Jones +0,98% a 33,291.78 e il Nasdaq ha guadagnato lo 1,67%a 12,639.27.
Listini di giovedì
FTSE Mib Milano +0,10% a 22.454,43
Dax 40 +0,39% a 13.271,96
Cac 40 -0,08% a 6.381.56
Ftse 100 Londra +0,11% a 7.479,74
S&P 500 +1,41% a 4,199.12
DOW Jones +0,98% a 33,291.78
NASDAQ +1,67%a 12,639.27.